Siamo stati una società esperienziale. Noi dell’occidente.
Dal 28 aprile all’8 maggio 2021 i Fratelli Broche partecipano a HOLE, un progetto espositivo in vetrina curato da Adiacenze in collaborazione con lo studio indipendente di progettazione grafica Tatanka e Andrea Tinterri, critico e curatore indipendente, fondatore e direttore artistico della rivista d’arte “La Foresta” con l’opera “Siamo stati una società esperienziale. Noi dell’occidente.”
I Fratelli Broche mettono in mostra la loro versione ed esperienza di passaggio dall’epoca del possesso, o comunemente definita del consumismo, a quella esperienziale che ha immediatamente preceduto l’epopea Covid-19. Il micromondo di suggestioni che hanno creato nel box ha come punto di partenza un luogo antesignano, da dove è partita la loro storia reale: si chiamava Interno9, un luogo vetrina dove di giorno, e soprattutto di notte, la performatività era quotidiana e gratuita per il passante casuale, che ignaro inciampava con lo sguardo sulla vetrina.
HOLE è una mostra collettiva che prevede quattro appuntamenti nell’arco di un mese; l’opera dei Fratelli Broche è visibile al primo appuntamento assieme a Antonello Ghezzi, Ester Grossi, Caterina Morigi, PetriPaselli e Giulio Zanet.
HOLE vuole ri-avvicinare opera d’arte e pubblico attraverso un’operazione di occultamento e svelamento insieme, che stimoli la curiosità e renda consapevole chi guarda della propria “pulsione scopica”: il desiderio di vedere, ma anche di essere visti.
Nella solitudine dei mesi di confinamento, i device sono diventati il nostro unico mezzo per condividere i nostri pensieri, e percepire a distanza la vita degli altri. Come esperti voyeur, ci nutriamo delle immagini che questi ci offrono di loro stessi, alimentando una conoscenza spesso sterile, superficiale.
HOLE chiede agli artisti di andare più a fondo, di interrogarsi su cosa sono disposti a rivelare del loro microcosmo interiore, del loro processo creativo. Gli artisti saranno liberi di interpretare questa modalità di fruizione, la condizione di essere “spiati”, e di intessere particolari relazioni con gli sguardi che di volta in volta oltrepasseranno la soglia del loro spazio privato. HOLE vuole fermare il tempo continuo e distratto dello scrolling per riconquistare lo sguardo puntuale e curioso come mezzo di percezione e intrusione nello spazio dell’altro. Il pubblico assume così un ruolo attivo e non più di fruitore passivo e isolato di un flusso ininterrotto di immagini.
Il progetto fa parte di “Out Of Order”, festival di arte contemporanea organizzato in concerto con altre associazioni attive sul territorio di Bologna per denunciare l’incuria e la disattenzione di cui gli spazi culturali no-profit sono stati vittime nell’ultimo anno di pandemia. Dal 28 al 30 aprile 2021, Adiacenze, Dev, Nelumbo, Parsec e Tank proporranno al pubblico installazioni fruibili dall’esterno, mentre a fine maggio alcune realtà che hanno definitivamente perso il proprio spazio (Elastico e Laboratorio l’Isola) scenderanno in strada con azioni artistiche per riportare l’attenzione sul tessuto vivo eppure invisibile della produzione culturale indipendente.